Nell'Anno in cui la Chiesa ci invita a Celebrare la grande Misericordia che Dio ha avuto nei nostri confronti, il grande amore con cui «Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16-17; cfr 1 Gv 4,9), siamo invitati non solo a riconoscere e a lasciarci stupire da questo immenso amore che Dio ha avuto nei nostri confronti, ma a tradurlo, testimoniarlo, concretizzarlo nella nostra vita quotidiana. Guardare a Cristo per imparare da Cristo! Lui è il segno tangibile, vero e concreto della misericordia del Padre: «Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato» (Is 53,3-4). Lui la misericordia stessa fattasi carne, il cui incontro fa nascere lo stupore per tanto amore (cfr. Efesini 2,4-9), è anche colui che, nell'uomo piagato nel corpo e nello spirito, ci chiede, vicinanza, consolazione, affetto, perchè ogni volta che abbiamo visto un uomo affamato, assetato, nudo, forestiero, prigioniero e ammalato e gli siamo stati accanto, in verità siamo stati accanto a Lui lo abbiamo fatto a Lui! (cfr Mt 25,37-40)