La Visita Pastorale rientra tra i compiti del Vescovo (cfr. CDC can. 396-398). Tuttavia, né per il Vescovo né per le comunità, la Visita vuole essere un semplice adempimento giuridico, ma, come dice del resto il nome stesso, è una “visita” nel senso corrente del termine, la cui anima è la carità pastorale. Il nostro Vescovo Ernesto andrà in visita là dove si svolge la vita di fede della gente e dove la Comunità si ritrova per ascoltare la Parola che salva e spezzare l’unico Pane, per testimoniare la speranza della vita eterna e scambiarsi reciprocamente il dono della carità fraterna. È un particolare momento di grazia, che ha come scopo proprio l'essere espressione visibile del ministero del Vescovo (Maestro – Liturgo – Pastore)il cui fine è la crescita della comunione e della missione nella sua Chiesa.
Il Vescovo, pertanto, sosterà in ogni Parrocchia condividendo con i sacerdoti e i fedeli alcuni momenti della vita parrocchiale e sociale. Incontrerà la realtà della Parrocchia nei suoi aspetti quotidiani.
La Visita Pastorale è motivo di grande gioia, anzitutto per il fatto che avviene l'incontro tra il Vescovo e il “suo” popolo, tra lo "Sposo" e la sua "Sposa". La Visita Pastorale è, infatti, per la Chiesa diocesana espressione e richiamo dell'unità, di cui il Vescovo è “visibile principio e fondamento nelle Chiese particolari” (Concilio E. Vaticano II, Costituzione Lumen Gentium, n. 23).
Inoltre, è motivo di gioia perché, come dice il Direttorio dei Vescovi, “è un evento di grazia che riflette in qualche modo l’ immagine di quella singolarissima e del tutto meravigliosa visita per mezzo della quale il Pastore Sommo, il Vescovo delle nostre anime Gesù Cristo ha visitato e redento il suo popolo” (n. 166,3).
La Visita Pastorale, dunque è da guardare con occhio di fede e da preparare con la preghiera.
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