L'idea di fare penitenza
Un giorno i discepoli di Giovanni s'avvicinarono a Gesù e gli dissero:
"Per qual motivo, mentre noi e i Farisei digiuniamo spesso, i tuoi discepoli non digiunano? E Gesù rispose loro: Com'è possibile che gli amici dello sposo possano fare lutto finché lo sposo è con loro? Verranno poi i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto, ed allora digiuneranno" (Mt. 9, 14-15).
I primi cristiani si ricordarono di quelle parole di Gesù, e cominciarono molto presto a passare nel digiuno assoluto i tre giorni del mistero della Redenzione, cioè dal Giovedì Santo al mattino di Pasqua.
Fin dal II e III secolo abbiamo la prova che in parecchie Chiese si digiunava il Venerdì e il Sabato Santo. Sant'Ireneo, nella Lettera al Papa San Vittore, afferma che molte Chiese d'Oriente facevano la stessa cosa durante l'intera Settimana Santa.
Il digiuno pasquale si estese poi nel IV secolo, fino a che la preparazione alla festa di Pasqua, attraverso un periodo che divenne sempre più lungo, arrivò a durare quaranta giorni, cioè Quadragesima o Quaresima.
La Quaresima è un periodo di 40 giorni di preparazione alla Pasqua; tale periodo ha una ricchissima storia nella liturgia.
In un primo momento costituiva il tempo della definitiva preparazione dei candidati al Battesimo (catecumeni), amministrato la Vigilia di Pasqua. I riti legati a questa preparazione venivano chiamati «scrutini»; alla preparazione dei catecumeni , prendeva parte la comunità dei credenti e, in questa maniera, la preparazione al Battesimo degli uni diventava per gli altri l'occasione per meditare sul proprio battesimo.
Il periodo di preparazione di quaranta giorni era un periodo di penitenza, che, col tempo, fu ridotta principalmente al digiuno. Completavano il digiuno, la preghiera e l'elemosina.
Come ci si preparava allora?
• Non si celebravano matrimoni
• Non si consumava carne il venerdì
• Non si organizzava nessuna festa pubblica
• Ci si impegnava a pregare più intensamente
• Ci si dedicava maggiormente alla carità per i poveri
• Non ci si concedeva alcuna distrazione che distogliesse dall’ascolto della Parola di Dio
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Perchè i giorni sono quaranta?
Alcuni numeri, nella Bibbia, acquistano un significato per gli avvenimenti del popolo di Dio ai quali sono connessi. Per questo diventano dei “segni”, e sono a loro volta veicoli di particolari messaggi.
• Genesi 7,12: Nel racconto del diluvio universale la Genesi dice: Cadde la pioggia sulla terra per 40 giorni e 40 notti.
• Esodo 24,18: Quando Il Signore stabilì l’Alleanza con il popolo di Israele sul monte Sinai la Bibbia dice: Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte 40 giorni e 40 notti.
• Numeri 14,33: Il viaggio di 40 anni nel deserto del popolo ebreo: I vostri figli saranno nomadi nel deserto per 40 anni e porteranno il peso delle vostre infedeltà, finché i vostri cadaveri siano tutti quanti nel deserto.
• 1 Samuele 17,16: Golia sfida per 40 giorni gli Israeliti fino all’arrivo di Davide: Il Filisteo avanzava mattina e sera; continuò per 40 giorni a presentarsi.
• 1 Re 19,8: Elia proseguì nel deserto per 40 giorni con la forza del pane dato da Dio: Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per 40 giorni e 40 notti fino al monte di Dio, l'Oreb.
• Matteo 4,1-11: Gesù trascorse quaranta giorni nel deserto, digiunando, pregando, e resistendo alle tentazioni: Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato 40 giorni e 40 notti, ebbe fame.
Il numero 40 nella Bibbia misura un periodo di tempo durante il quale il popolo ebreo o un rappresentante del popolo ebreo viene messo alla prova (la tentazione).
Questa prova da una parte saggia la sua fede dall’altra manifesta che solo in Dio vi è salvezza.
La Chiesa ci chiede di vivere la Quaresima dedicando particolare attenzione queste cose:
• Austerità e vigilanza
• Ascolto e preghiera
• Digiuno e conversione
• Memoria del Battesimo
• Carità e condivisione
In Chiesa
I paramenti del sacerdote sono di colore viola, il colore della penitenza.
L’altare è senza decorazioni floreali.
Durante la Messa non si canta il Gloria, né l’Alleluja.
La Quaresima oggi
La Quaresima inizia il mercoledì detto “delle Ceneri”, giorno in cui ci rechiamo in chiesa e accettando l'imposizione delle ceneri, riconosciamo di essere peccatori: è questa una tacita confessione.
Il sacerdote mettendoci un po’ di cenere sulla testa dice: "Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai". In pratica, riconoscendo la nostra condizione di peccatori, noi accettiamo anche il nostro castigo: la morte temporale.
Intanto, siccome Dio "non vuole la morte del peccatore", dobbiamo confidare nella sua misericordia per salvarci dalla morte eterna, e prendere all'inizio della Quaresima, la risoluzione di lottare contro il peccato.
La Quaresima termina la sera del Giovedì Santo prima della Messa “In coena Domini”.
Il Tempo di Quaresima è segnato anzitutto
• dal ricordo dei quaranta giorni di Gesù nel deserto,
• dalla sua lotta con il demonio,
• dalla sua vittoria sul tentatore.
Nel deserto Gesù viene nutrito della Parola di Dio, e così supera ogni suggestione diabolica, scegliendo decisamente il cammino segnatogli dal Padre: la redenzione mediante l'umiltà della croce.
Durante questo tempo, attraverso un ascolto più attento e volonteroso, dobbiamo accostarci anche noi alla Parola di Dio, per attingervi la forza di metterci in cammino sulla strada di Gesù Cristo.
(Documento tratto dal sito: rauha.jimdo.com).
Locandina Settimana Santa 2022