La Cresima è detta anche Confermazione perché conferma ciò che è iniziato nel Battesimo.
Lo troviamo nel Nuovo Testamento: gli Apostoli, in quel giorno di Pentecoste, erano nel Cenacolo in preghiera insieme alla Vergine Santa. "Venne all’improvvis
o dal Cielo un rombo come di vento che si abbatté gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si
posavano su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo" (At 2,1ss).
Pietro e Giovanni l’amministrarono a Samaria ove molti si erano convertiti: "Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro; ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo" (At 8).
Paolo l’amministrò a 12 uomini di Efeso seguaci di S.Giovanni Battista: dopo averli battezzati li cresimò: "Non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di essi lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetizzavano" (At 19).
Giovanni Paolo II spiega molto bene questo Sacramento: "La Confermazione completa il Battesimo, perfeziona il cristiano. L’imposizione delle mani e l’unzione con il sacro crisma – l’olio santo di Cristo – sono i segni efficaci del dono dello Spirito Santo”.
La cresima comprende quindi due gesti: l'imposizione delle mani su tutti i cresimandi e l'unzione della fronte col sacro crisma.
L'imposizione delle mani è un gesto che ci viene da Gesù mediante gli apostoli. L'imposizione delle mani significa la comunicazione, il dono dello Spirito Santo. Significa che si chiede che scenda il dono dello Spirito Santo su coloro sui quali si impongono le mani. Imporre le mani su qualcuno significa anche trasmettergli forza, fiducia, protezione. Con questo gesto è il Signore dice che prende possesso di noi, che ci protegge con la sua mano; è lui che ci guida, che ci manda in missione, come se vi dicesse: “Non aver paura, Io sono con te”.
L'unzione col Crisma è effettuata tracciando un segno di croce con il Crisma sulla fronte del cresimando, mentre la mano viene tenuta estesa, a prolungare l'imposizione delle mani generale effettuata poco prima.
L'unzione è accompagnata dalle parole: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”. Il cresimando risponde “Amen”. Poi il Vescovo stringe la mano del cresimando e gli dice: “La pace sia con te”, e il cresimando risponde: “E con il tuo spirito”.
L'olio santo che viene usato è il Crisma. La parola Crisma viene da Cristo. Il Crisma è l'olio che ci consacra come ha consacrato Cristo. Attraverso quest'unzione riviviamo ciò che Gesù diceva a Nazaret: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione” (Lc 4). Lo Spirito viene dato perché tutto il nostro essere cristiani sia illuminato e fortificato. Lo Spirito completa la nostra somiglianza con Cristo: ci segna profondamente con la sua impronta (con il segno della croce), come il bambino porta la somiglianza dei suoi genitori; infatti sappiamo che la croce è il segno di Cristo.
Lo Spirito diventa il nostro maestro interiore che ci dona la luce di Cristo, ci guida verso la verità tutta intera.
La Cresima è preceduta dalla rinnovazione delle promesse battesimali in cui è il cresimando, e non più i genitori e i padrini come nel Battesimo, a rinunciare al male e ad aderire al progetto di Dio. Tale gesto ha il significato di esprimere il nostro impegno nella lotta contro il peccato (cfr. San Domenico Savio: “La morte ma non il peccato”).
Mentre il Battesimo è il Sacramento della partenza, la Cresima è il Sacramento del cammino spirituale. E perché possiamo camminare più speditamente, lo Spirito ci elargisce i suoi doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio: essi sono per l’anima come i remi per la barca, come il pedale per la bicicletta. Lo Spirito ci elargisce pure una nuova e piena effusione delle virtù teologali: fede, speranza, carità, che sono per l’anima come la vela per la barca, come il motore per l’automobile. E per camminare più gioiosamente, ci viene infuso "il frutto dello Spirito che è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sè" (Gal 5). Così nel nostro cammino saremo segno di gioia ai fratelli, distribuiremo un sorriso a chi è triste e vivremo le beatitudini evangeliche.
Mentre il Battesimo è il Sacramento della nascita, la Cresima è il Sacramento della crescita, dello sviluppo della vita spirituale: se corrispondiamo alla grazia sacramentale, diventiamo consapevoli, coerenti, decisi, coraggiosi, insomma spiritualmente adulti e grandi.
La Cresima è il sacramento della fortezza. Gesù ci assicura: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi" (At 1). Il Vaticano II afferma: "Per mezzo della Cresima i battezzati sono arricchiti di una speciale forza dello Spirito Santo".
La Cresima è chiamata il "Sacramento del fuoco": infatti lo Spirito che è amore del Padre e del Figlio, ci infiamma di amore divino e fraterno, affinché tutti gli ostacoli possano cadere e tutte le difficoltà possano essere superate vittoriosamente: l’amore tutto vince. Gli Apostoli dopo la Pentecoste, che fu la loro Cresima, furono completamente trasformati: da timidi e vili divennero forti e coraggiosi come leoni.
La Cresima è il sacramento della testimonianza. Gesù, prima di salire al Cielo, dice: "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, lo Spirito di verità; egli mi renderà testimonianza e anche voi mi renderete testimonianza" (Gv 14,16). "Mi sarete testimoni a Gerusalemme e fino agli estremi confini della terra" (At 1,8).
Oggi questa testimonianza a Cristo Dio è di estrema necessità e urgenza. Gli uomini non vedono Gesù, ma te; non odono la sua voce, ma le tue parole; nel nostro modo di parlare e di vivere siamo chiamati a manifestare Gesù: il Vangelo che il mondo ancora prende sul serio è quello che portiamo scritto nelle nostre opere.
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